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STAGIONE DI PROSA 2022-2023

Prenderà il via nel mese di dicembre la Stagione di Prosa realizzata dal Teatro del Giglio con Fondazione Toscana Spettacolo Onlus, Circuito Regionale Multidisciplinare per la programmazione e promozione dello spettacolo dal vivo. Per il 2022-2023, la proposta di spettacoli vede alternarsi sul palcoscenico lucchese autori, attori e compagne di grande rilevanza nazionale, in una varietà di proposte tematiche e drammaturgiche che spazia dai monologhi alle commedie, dagli adattamenti di grandi classici alle opere più conosciute e amate. Importante novità per la stagione a venire è il numero di titoli, che da sette - per un totale di ventuno recite complessive - passa a otto titoli e ventiquattro recite, decisione presa volendo interpretare i desideri del pubblico, che lo scorso anno ha salutato il cartellone di prosa con un successo pieno e molto incoraggiante.

Primo appuntamento di stagione sarà con Cyranodi Edmond Rostand – in scena venerdì 9 e sabato 10 dicembre alle ore 21, e domenica 11 dicembre alle ore 16 – diretto e interpretato da Arturo Cirillo, che accentua più il lato poetico e visionario di Cyrano e meno quello di uomo di spada ed eroe della retorica, scegliendo, per raccontarlo, la strada suggestiva ed evocativa del “teatro canzone”. Si prosegue il 13 e 14 gennaio alle ore 21 e il 15 gennaio alle 16 con Cosa nostra spiegata ai bambini di Stefano Massini: un’attrice – Ottavia Piccolo -, un ensemble di voci e un palcoscenico, per dar voce alla storia di una donna, Elda Pucci, la Dottoressa, eletta sindaco di Palermo il 19 aprile 1983. Si parla di mafia in questo spettacolo, e di resistenza alla mafia, cercando le parole più semplici, quelle che si userebbero per parlare a un bambino, quelle che solo il teatro, spesso, riesce a trovare. Contaminazioni cinematografiche per il primo dei due appuntamenti programmati nel mese di febbraio (venerdì 3 e sabato 4 alle ore 21, domenica 5 alle ore 16), Festen. Il gioco della verità di Thomas Vinterberg, Mogens Rukov & Bo Hr. Hansen, adattato per il teatro da David Eldridge, portato in scena con versione italiana e adattamento di Lorenzo De Iacovo e Marco Lorenzi. Sceneggiatura del film danese diretto nel 1998 dal Premio Oscar 2021 Thomas Vinterberg, Festen è la prima opera aderente al manifesto Dogma 95, vincitore del Gran Premio della Giuria al 51º Festival di Cannes (all’epoca presieduta da Martin Scorsese). Sempre a febbraio (venerdì 10 e sabato 11 alle 21 e domenica 12 alle 16) un ritorno molto atteso al Teatro del Giglio: Eros Pagni, vero e proprio gigante del teatro italiano, sarà infatti protagonista, diretto da Luca De Fusco, di Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello, opera-manifesto delle teorie del grande scrittore agrigentino della quale De Fusco predilige una chiave interpretativa di ispirazione kafkiana, improntata all’incomprensibilità e al mistero, collocando i personaggi al centro di uno spazio angusto e oppressivo, che potrebbe essere il cortile di un manicomio o un insieme di palchi teatrali. I quattro fine settimana del mese di marzo saranno totalmente dedicati alla prosa: venerdì 3 e sabato 4 alle ore 21, domenica 5 alle ore 16Silvio Orlando sarà impegnato, insieme a un ensemble di quattro musicisti, ne La vita davanti a sé dal romanzo “La Vie Devant a soi” di Romain Gary. Pubblicato nel 1975 e adattato per il cinema nel 1977, La vita davanti a sé di Romain Gary è la storia di Momò, bimbo arabo di dieci anni che vive nel quartiere multietnico di Belleville nella pensione di Madame Rosa, anziana ex prostituta ebrea. Silvio Orlando ci conduce dentro le pagine del libro con la leggerezza e l’ironia di Momò diventando, con naturalezza, quel bambino nel suo dramma e dando vita a uno spettacolo di grande forza emotiva. Claudio Bisio, amatissimo dal pubblico di Lucca, torna sul palcoscenico del Teatro del Giglio venerdì 10 e sabato 11 marzo alle ore 21, domenica 12 marzo alle ore 12, con La mia vita raccontata male (testi di Francesco Piccolo, regia di Giorgio Gallione): un po’ romanzo di formazione, un po’ biografia divertita e pensosa, un po’ catalogo degli inciampi e dell’allegria del vivere per uno spettacolo che si dipana in un’eccentrica sequenza di racconti e situazioni che, inesorabilmente e giocosamente, costruiscono una vita che si specchia in quella di tutti. Il terzo appuntamento del mese di marzo va in scena venerdì 17 e sabato 18 alle 21, domenica 19 alle ore 16: un grandissimo classico, Il malato immaginariodi Molière, interpretato da Emilio Solfrizzi nel ruolo del titolo, nell’adattamento e regia di Guglielmo Ferro. Riportando il protagonista all’età dell’autore che, com’è noto, scrisse questo testo pensando a sé stesso, Guglielmo Ferro ci restituisce un malato non anziano, né tantomeno vecchio, quanto un uomo che ha più paura di vivere che di morire, e che si rifugia nella malattia per non affrontare “i dardi dell’atroce fortuna”. A chiudere la Stagione di Prosa due grandissimi interpreti, Umberto Orsini e Franco Branciaroli, impegnati (venerdì 24 e sabato 25 marzo alle ore 21, domenica 26 marzo alle ore 16) nella pièce di Nathalie Sarraute Pour un oui ou pour un non, uno spettacolo firmato per regia, scene e costumi da Pier Luigi Pizzi. La prosa della Sarraute - una delle più importanti scrittrici francesi della seconda metà del Novecento - è un banco di prova per due manipolatori della parola quali Franco Branciaroli e Umberto Orsini che si ritrovano sulla scena dopo tanti anni per dare vita con la loro abilità al terribile gioco al massacro che la commedia prevede.

Calendario vendite abbonamenti e biglietti alla pagina www.teatrodelgiglio.it/it/biglietti-e-abbonamenti/

Le schede su ogni titolo sono consultabili nella sezione “prossimi spettacoli”.