Dopo 18 anni di assenza dai teatri italiani, a Lucca, la città di Giacomo Puccini, il Teatro del Giglio porta in scena Turandot nella versione del  finale originale di Franco Alfano del 1926. La partitura della prima versione, conservata insieme agli schizzi autografi di Puccini nel caveau di Casa Ricordi, fu eseguita per la prima volta a Londra in forma di concerto nel 1982, poi in forma scenica a New York nel 1984 e, unica volta nel nostro paese,  a Roma nel 1985. L’incompiuta del compositore lucchese è andata in scena il 30 e 31 ottobre nell’ambito della Stagione Lirica 2003-2004 nel nuovo allestimento in coproduzione CittàLirica e Teatro Alighieri di Ravenna,  a firma Pier Francesco Maestrini e per la direzione di uno dei più grandi interpreti pucciniani, Tiziano Severini.

Un’operazione - quella del recupero del primo finale di Alfano – attuata dal Teatro del Giglio, attraverso un’attenta preparazione condotta dal presidente Luigi Della Santa e dal direttore artistico Aldo Tarabella, con il supporto scientifico del Centro Studi Giacomo Puccini, nell’ambito del progetto “Puccini nel Novecento”, promosso dal Comune di Lucca in linea con gli intenti storico-filologici del Teatro, finalizzato alla valorizzazione del patrimonio musicale e artistico della Città mediante attenti equilibri tra ricerca e qualità degli spettacoli. Il finale scritto da Franco Alfano, a pochi mesi dalla morte di Puccini, su incarico di Casa Ricordi, dietro suggerimento di Arturo Toscanini, subì diversi tagli per mano stessa del direttore (più di un quarto della partitura originale), intaccando la completezza della logica dello sviluppo tematico della musica, tanto da causare un allontanamento tra il compositore e Toscanini. Questi, alla prima mondiale di Turandot, il 25 aprile 1926 al Teatro alla Scala di Milano, non eseguì l’opera con il finale di Alfano, ma depose la bacchetta dopo la morte di Liù, pronunciando le ormai celebri parole: “Qui il maestro è morto”.

Solo nel 1979, grazie alle ricerche dello studioso tedesco Jürgen Maehder, è stato possibile ritrovare la prima versione integrale di Alfano. In questo momento in cui è tale l’interesse legato a Turandot e alla risoluzione dei diversi finali, il Teatro del Giglio ha sentito in maniera più viva l’esigenza di far conoscere il lavoro di Alfano nella sua completezza, quando proprio in questi giorni  nei teatri del circuito lombardo va in scena Turandot che si interrompe alla morte di Liù e a novembre, a Genova, sarà eseguita Turandot con il finale di Berio.

Attentamente studiato il cast, e denso di elementi innovativi: doppio debutto, per la tedesca Gabriele Maria Ronge, uno dei più grandi soprani wagneriani dei nostri tempi, nel ruolo della Principessa e per la prima volta in un’opera italiana. Maria Mastino, uno delle voci più significative nel panorama lirico italiano sarà Turandot nella serata del 31 ottobre. Calaf vedrà l’alternanza di un interprete d’eccezione, Piero Giuliacci (prossimamente con Daniel Oren, Cavaradossi in Tosca) e la riconferma di un grande interprete, che proprio su questo ruolo sta raccogliendo i consensi internazionali, Maurizio Graziani (31/10). Per Liù l’avvicendamento è tra Alessandra Pacetti, esperta in questo ruolo (la ricordiamo con Gavazzeni alla Scala), e la giovane Beatrice Greggio (31/10).

Orchestra e Coro CittàLirica; maestro del Coro Gianfranco Cosmi, Coro voci bianche Cappella Santa Cecilia di Lucca diretto da Sara Matteucci. Per le coreografie l’Associazione Art &Danza Arabesque diretta da Monica Bocci.

Produzione realizzata nel 2003

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TURANDOT

Dramma lirico in tre atti e cinque quadri su libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni
dalla fiaba teatrale omonima di Carlo Gozzi

Musicadi Giacomo Puccini

Turandot, principessa Gabriele Maria Ronge – Maria Mastino
Altoum, imperatore Paolo Barbacini
Timur, re tartaro spodestato Francesco Palmieri
Calaf, principe ignoto, suo figlio Piero Giuliacci – Maurizio Graziani
Liù, giovane schiava Alessandra Pacetti – Beatrice Greggio
Ping, gran cancelliere Marco Camastra
Pang, gran provveditore Antonio Pannunzio
Pong, gran cuciniere Alex Magri
Un mandarino Massimo Simeoli – Antonio Della Santa

Direttore TIZIANO SEVERINI
Regia PIERFRANCESCO MAESTRINI
Scene e costumi ALFREDO TROISI
Maestro del Coro GIANFRANCO COSMI
Maestro del Coro voci bianche SARA MATTEUCCI
Orchestra e Coro Associazione CittàLirica Orchestra e Coro
Coro Voci Bianche Cappella Santa Cecilia di Lucca

Nuovo allestimento del Teatro del Giglio di Lucca
Coproduzione CittàLirica (CEL – Teatro di Livorno, Teatro del Giglio di Lucca, Teatro di Pisa), Teatro Alighieri di Ravenna

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