Manon Lescautandata in scena sabato 19 novembre alle ore 20.30 e domenica 20 alle ore 16.00 -, è il frutto dell’impegno portato avanti negli ultimi anni dal Teatro all’interno di un percorso di recupero e piena valorizzazione del patrimonio pucciniano che, già da alcuni anni, ha visto coinvolti, assieme al Teatro stesso, il Centro Studi Giacomo Puccini e la Fondazione Puccini in un unico progetto, condiviso con l’Amministrazione Comunale di Lucca ed onorato del patrocinio del Comitato Nazionale per le Celebrazioni Pucciniane. Queste sinergie, unite alla capacità di individuare in altri Teatri italiani ed esteri, attraverso scelte rispettose del testo musicale e di allestimenti curati, coproduttori prestigiosi, hanno permesso di realizzare produzioni di qualità che hanno saputo raccogliere ampi consensi nel pubblico e nella critica. Meno rappresentata tra le opere pucciniane, Manon Lescaut in realtà segna una tappa centrale nel percorso artistico del compositore, “può essere definita l’opera in cui Puccini trova se stesso” scrive Mosco Carner nella famosa biografia critica.

Otto chiamate alla ribalta per il compositore, un successo trionfale: al Teatro Regio di Torino, il 1° febbraio 1893, Manon Lescaut consacra il trentacinquenne Giacomo Puccini, alla sua terza opera, autore di successo. La gestazione dell’opera non era stata facile, visto che bisognava evitare il confronto con la Manon di Massenet. “Massenet la sentirà da francese, con le ciprie e i minuetti. Io la sentirò all’italiana, con passione disperata” aveva scritto Puccini. Ed è proprio nel rispetto di questa forte indicazione di Puccini che Walter Pagliaro (regista affermato nel panorama teatrale italiano, formatosi alla scuola di Giorgio Strehler) ha deciso di lavorare alla messa in scena dello spettacolo; “…in questa Manon, a reggere i fili di tutto, è soltanto l’irresistibilità misteriosa dell’’amore. Puccini non vuole raccontarci una storia, ma l’adempimento di un destino’…a Puccini interessava metter in musica la vertigine, la radicale abissalità di un sentimento assoluto…” scrive Pagliaro nei suoi appunti di regia. In sintonia con lo scenografo, Pier Paolo Bisleri, ha deciso di assecondare questo approccio astratto, nell’ipotesi scenica; il contenitore è unico, un luogo di passaggio, di partenza e di fuga, una sorta di opificio da cui si va e si parte per incerti destini e oscure alchimie.

Dirige l’opera Reynald Giovaninetti, personalità poliedrica per preparazione ed esperienze; formatosi al conservatorio e all’università di Parigi, è stato direttore musicale e generale di numerose istituzioni ed è ospite dei più prestigiosi teatri del mondo. 

Il cast, accuratamente selezionato dal direttore artistico del Teatro del Giglio Aldo Tarabella, vede come protagonisti tutti giovani artisti; alcuni già molto affermati quali Micaela Carosi e Renato Zulian (rispettivamente nel ruolo di Manon e Des Grieux la sera della prima, sabato 19), Vittorio Vitelli (Lescaut il 19), Romano Franceschetto (Geronte di Ravoir), Giuseppe Altomare Davide, Cicchetti, Saverio Bambi, Giuliano Pelizon; … altri invece al loro primo debutto nel ruolo, come Cristina Piperno e Richard Bauer, Manon e Des Grieux nella recita di domenica 20. 

L’Orchestra e il Coro, quest’ultimo diretto da Marco Bargagna, sono di CittàLirica, mentre l’allestimento scenico è stato realizzato dalla Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste. La Manon del Teatro del Giglio ha trovato importanti e qualificati coproduttori nel Nuovo Teatro Comunale di Bolzano, nel Teatro Alighieri di Ravenna e nel Teatro Goldoni di Livorno. Dopo le recite lucchesi l’opera sarà il 26 e 27 novembre a Bolzano, il 3 e 4 dicembre a Ravenna e il 7 e 8 gennaio 2006 a Livorno.

Un particolare ringraziamento agli Enti che, accanto al Comune di Lucca, sostengono l’attività del Teatro del Giglio: il Ministero per i Beni Culturali, la Regione Toscana, la Provincia di Lucca, con un riguardo speciale per la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e a tutti gli altri sponsor che hanno offerto alle attività promosse dal Teatro il loro importante sostegno: la Cassa di Risparmio di Lucca Spa-Bipielle di Lodi, la Fondazione Banca del Monte, la Lucar BMW e la Coop Toscana.

Produzione realizzata nel 2005

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MANON LESCAUT

Dramma lirico in quattro atti su libretto anonimo,
a cui collaborarono (in ordine cronologico) Ruggero Leoncavallo, Marco Praga,
Domenico Oliva, Luigi Illica, Giacomo Puccini, Giulio Ricordi,
da Antoine-François Prévost (Histoire du Chevalier Des Grieux et de Manon Lescaut, 1731)
Edizioni Casa Ricordi, Milano

Manon Lescaut Micaela Carosi – Cristina Piperno
Lescaut Vittorio Vitelli – Giuseppe Altomare
Il cavaliere Renato Des Grieux Renzo Zulian – Richard Bauer
Geronte di Ravoir Romano Franceschetto
Edmondo Davide Cicchetti – Leonardo Caimi
L’oste Giuliano Pelizon
Il maestro di ballo Saverio Bambi
Un musico Sabina Cacioppo
Sergente degli arcieri Giuliano Pelizon
Un lampionaio Saverio Bambi
Un comandante di marina Leonardo Nibbi

Direttore REYNALD GIOVANINETTI
Regia WALTER PAGLIARO
Scene e costumi PIER PAOLO BISLERI
Maestro del coro MARCO BARGAGNA
Light designer UGO BENEDETTI
Assistente alla regia Daniela Schiavone
Assistente alle scene Greta Podestà
Assistente ai costumi Chiara Barrichello

Orchestra e Coro Associazione CittàLrica

Coproduzione Teatro del Giglio di Lucca, Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste,
Nuovo Teatro Comunale di Bolzano, Teatro Alighieri di Ravenna, Teatro Goldoni di Livorno
In collaborazione con Ente Concerti Marialisa De Carolis di Sassari

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