Io e niente

Dal niente si può fare tutto

da Moi et Rien di Kitty Crowther

con Valeria Barreca / Letizia Bravi, Tiziano Ferrari
regia e scene Fabrizio Montecchi
sagome Nicoletta Garioni, Federica Ferrari (dai disegni di Kitty Crowther)
musiche Paolo Codognola
costumi Tania Fedeli
disegno luci Davide Rigodanza
luci e fonica Cesare Lavezzoli
assistente alla regia Vera Di Marco
realizzazione sagome Federica Ferrari, Nicoletta Garioni
realizzazione scene Sergio Bernasani
coproduzione Teatro Gioco Vita, Segni New Generations Festival
fotografie Mauro

Teatro d’ombre e d’attore
da 5 a 10 anni

“Qui non c’è niente. Anzi, ci sono io. Niente e io. Niente si chiama Niente. Vive con me, intorno a me.” Così incomincia la storia di Lilà, una bambina che dopo aver perso la mamma e con il papà affranto dal lutto, si crea un amico immaginario, Niente. Assieme a Niente Lilà passa le sue giornate a fare niente. Ma Niente, al contrario di lei, è sempre di buonumore e risponde alla sua profonda indolenza con delicata e costruttiva positività. Al “non c’è niente da fare” di Lilà, Niente risponde che “dal niente si può fare tutto”.

Nienteè così tenace che Lilà si convince, dopo una lunga resistenza, ad uscire dal suo isolamento e a piantare i semi di papavero blu dell’Himalaya che la mamma aveva conservato nel grande ripostiglio. Quelli di cui, dice la leggenda, un pettazzurro aveva tenuto i semi nel becco durante un lungo periodo di gelo, per paura che quel fiore sparisse per sempre…
Dai semi nascono gli stupendi fiori blu preferiti dalla madre, fino a ricreare il meraviglioso giardino di casa, e questo consentirà a Lilà di attirare l’attenzione del padre e riguadagnare il suo amore: “La nostra primavera è stata bellissima. Papà è ridiventato il mio papà” dice la bambina. Segno di quest’amore ritrovato è un regalo lasciato a Lilà dalla madre prima della sua morte e che il padre si decide finalmente a consegnarle…

Io e Niente, con un linguaggio ricco di saggezza e poesia, mostra che anche la debolezza e la fragilità possono essere trasformate in forza: anche dall’assenza, dalla mancanza, qualcosa di prezioso può nascere.

In questo spettacolo, Teatro Gioco Vita, grazie alla fusione di ombre e attori, crea un amalgama scenico capace di tradurre l’universo grafico e lo stile narrativo di Kitty Crowther: due soli attori sono gli animatori e gli interpreti di tutti i personaggi della storia, e con l’uso di ombre nere e colorate, manipolazioni a vista e schermi in movimento, accompagnano i bambini con delicatezza e partecipazione alla scoperta del bellissimo giardino azzurro di Lilà.