“Una cosa comunque a mio avviso è sicura: il fatto che gli esseri umani facciano musica dimostra che possono giungere a essere liberi dalle necessità biologiche e sociali. Per quanto ognuno di noi sia in buona parte necessitato dalla sua biologia e dal suo ambiente, in noi si può dare un che di non-necessitato, di libero, di sorgivo, che è la creatività, cioè la capacità di agire, e non solo di re-agire. La libertà come creatività trova la sua massima manifestazione nell’arte, e, a mio avviso, massimamente nella musica. Hans Jonas nel 1961 scrisse un bellissimo saggio dal titolo Homo pictor per sostenere che la produzione di immagini da parte degli esseri umani dimostra la loro separatezza, la loro peculiarità, rispetto al testo degli esseri viventi. Si potrebbe sostenere la medesima tesi con ancora più forza scrivendo un saggio dal titolo Homo musicus”.
conversazione con Vito Mancuso
coordina Oreste Bossini
Quartetto d'archi della Scala
Francesco Manara, violino
Daniele Pascoletti, violino
Simonide Braconi, viola
Massimo Polidori, violoncello
Simone Soldati pianoforte
L. Boccherini, Quintetto per pianoforte e archi n. 3 in do maggiore Op. 56 G409
G. Puccini, Tre Minuetti SC 61; Crisantemi SC 65
M. Ravel, Quartetto per archi in fa maggiore