LiricaStagione 2016/2017

Il flauto magico (Die Zauberflöte)

opera tedesca in due atti su libretto di Emanuel Schikaneder
musica di WOLFGANG AMADEUS MOZART

Editore Bärenreiter. Rappresentante per l’Italia Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano

opera in lingua originale, sovratitoli in italiano realizzati dalla Fondazione Teatro Goldoni

Sarastro | Manrico Signorini
Tamino | Blagoj Nacoski
Regina della Notte | Maria Laura Martorana (21 genn.), Sarah Baratta (22 genn.)
Pamina | Yukiko Aragaki
Papageno | William Hernandez
Papagena | Silvia Lee
Monostatos | Antonio Pannunzio
Prima Dama | Roxana Herrera Diaz
Seconda Dama | Sara Paone
Terza Dama | Carlotta Vichi
Oratore degli Iniziati, Primo Sacerdote, Secondo Armigero | Eugenio Di Lieto
Secondo Sacerdote, Primo Armigero | Giuseppe Raimondo
Tre Geni - Fanciulli | Chiara Delfino, Francesca Spiller, Agnese Casarosa - Margherita Carnicelli, Martina Niccolini, Alice Schiasselloni (elementi provenienti dal Coro Voci Bianche della Fondazione Teatro Goldoni diretto da Marisol Carballo)

direttore Dejan Savić
regia, scene e costumi Lindsay Kemp
coreografia e aiuto regia Daniela Maccari
illuminazione e aiuto regia David Haughton
progetto scenografico Sergio Seghettini
maestro del coro Marco Bargagna

Orchestra della Toscana
CLT Coro Lirico Toscano
Coro Voci Bianche della Fondazione Teatro Goldoni

nuovo allestimento del Teatro Goldoni di Livorno
coproduzione Teatro Goldoni di Livorno, Teatro del Giglio di Lucca, Teatro di Pisa
in collaborazione con Luglio Musicale Trapanese

sabato 21 gennaio 2017 ore 20.30
domenica 22 gennaio 2017 ore 16

MOSTRA FOTOGRAFICA
Nel foyer del Teatro saranno esposte, con l'occasione delle due recite de Il flauto magico, quindici gigantografie che ritraggono Lindsay Kemp e i suoi spettacolo. Tutti gli scatti sono firmati da Giovanna Talà (1936-2013), cavaliere emerito della Repubblica per l'arte fotografica, artista della fotografia che a Kemp ha dedicato una particolare, appassionata attenzione per oltre trenta anni, confluita nel 2012 nella pubblicazione del libro di immagini e parole "Sogni di luce. Il senso dell'immagine nel teatro di Lindsay Kemp" (per i tipi di Bandecchi&Vivaldi Editori).

Sulla genesi del Flauto magico sono fiorite molte leggende: più che la scarsità, è l’elusività dei documenti a renderle, se non legittime, almeno in parte giustificate. Che si parta da una ricostruzione delle circostanza esterne alla sua nascita, o che invece si affrontino direttamente il testo e la musica interrogandosi sulla loro sostanza e il loro significato, Il flauto magico è un’opera pervasa di mistero, avvolta in un’aura favolosa: e accettare questa condizione è l’unica via per entrare dentro il suo mondo. Tutti gli accadimenti scenici e musicali che si svolgono nel Flauto magico seguono una dinamica eminentemente teatrale, sganciata però da una logica drammatica coesa, stringente e unitaria per principio. Se nelle opere italiane Mozart aveva potuto abbattere le barriere dei generi fino al loro intreccio e alla fusione, facendo dei pezzi d’insieme il culmine dell’azione e della sintesi drammatica il mezzo per raggiungere la massima tensione musicale, nel Flauto magico non esistevano un terreno già coltivato su cui innestarsi né una tradizione su cui intervenire. Semmai, c’era un nuovo genere da fondare: quello della «Teutsche Oper», ossia opera tedesca, titolo col quale Mozart registrò appunto il Flauto.

L’occasione della composizione de Il flauto magico nacque da una curiosa coincidenza: lavorava a Vienna una singolare figura di impresario teatrale, Emanuel Schikaneder. Gestiva un teatro di tipo popolare, in cui si davano spettacoli adatti a colpire la fantasia del popolo, a divertire con l’uso di complicate e sbalorditive macchine teatrali, a impressionare col magico e col meraviglioso. Schikaneder era anche attore e capocomico. Prendendo spunto da leggende, storie e poesie, aveva imbastito una vicenda fiabesca nella quale si combinavano vari ingredienti di sicuro successo. Schikaneder si rivolse a Mozart perché scrivesse la musica di quest’opera. Il compositore, attratto dal fascino della vicenda e al tempo stesso spinto dal bisogno di guadagnare, accettò e si mise al lavoro. Ne riuscì una musica prodigiosa. La prima rappresentazione avvenne al Theater auf der Wieden di Vienna il 30 settembre 1791 con lo stesso Schikaneder (Papageno) e Josepha Hofer (Regina della notte) diretti dal compositore.

Per informazioni e prenotazioni
Biglietteria del Teatro del Giglio
Tel. 0583 465320
Email: biglietteria@teatrodelgiglio.it

Azienda Teatro del Giglio - A.T.G.
Piazza del Giglio, 13/15
55100 - Lucca (LU)
Tel:(+39) 0583.46531
TEATRO DEL GIGLIO
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